domenica 20 febbraio 2011

La nuova Salernitana di Joseph Calà


Un augurio era più che dovuto, per un tifoso di fede granata che segue le sorti della sua amata casacca lontano dalla città Natale.
I fatti stanno così. Ad un passo dal baratro spunta improvvisamente dall’oltreoceano il patron “tuttofare” che rileva le azioni di Antonio Lombardi e promette di risollevare le sorti economiche e sportive della Salernitana. Il suo arrivo è accompagnato da una serie di dichiarazioni roboanti quanto entusiasmanti in cui tra l’altro spara a zero contro il sistema calcio Italia.
Il suo nome è Giuseppe Calà, in arte Joseph, un italiano originario di un paese della Sicilia emigrato negli USA in cerca di fortune.
C’è da credergli?
Non so, saranno i fatti a dimostrarlo. Di una cosa sono convinto: Giuseppe Calà come manager sembra essere preparato e avere idee chiare sul futuro della società. Non è sbarcato a Salerno promettendo la luna. L’impegno più difficile, lo riconosce lui stesso, è senz’altro quello di appianare gli insoluti societari e la cattiva quanto scellerata gestione della presidenza Lombardi. Dopodichè puntare su giovani atleti da un lato, dall’altro rilanciare il marchio Salernitana verso il marketing e il merchandising e puntare ad avere quotazione in borsa.
La sua Cala Corporation è quotata al Nasdaq Amerciano che di certo non è il mercato delle pulci. Queste sono credenziali con la c maiuscola per un imprenditore.
In tre anni dunque questo Signore vuole raggiungere la serie A, progetto ambizioso ma non impossibile. La progettualità è stata resa manifesta. Certo bisognerà poi verificare se Salerno sarà potenziata, grazie al suo contributo, di quell’impianto sportivo attrezzato, tanto spesso decantato da suoi predecessori e indispensabile per il raggiungimento di questi risultati.
Calà dal canto suo come uomo viene dal nulla e la sua storia è meritevole di attenzione. Magari è un estroso nei modi e colorito nelle forme ma come per tutti sarà il rettangolo di gioco a dovergli riconoscere meriti o demeriti.
Salerno ora deve aspettare. Credo anche che le premesse per gettare le basi di un futuro roseo ora ci sono. Ieri la notizia del pagamento di stipendio ai primi tre calciatori.
Salerno ci crede.
Tanti auguri Joseph, facci sognare ancora.

domenica 31 gennaio 2010

Chi è contro De Luca candidato?


La strumentalizzazione sulla candidatura di Vincenzo De Luca in Campania arriva a stretto giro di posta. Questa volta però da un po’tutti. La sua candidatura evidentemente è troppo scomoda per raccogliere favorevolmente i giudizi e le valutazioni dei suoi colleghi. Quei giudizi che invece, non andando molto dietro nel tempo, avevano trovato il favore anche da parte dei più critici oppositori e che avevano inevitabilmente raccolto il consenso della gente. De Luca è però scomodo per gli stessi alleati del PD, vedi L’Italia dei Valori con Di Pietro e De Magistriis che tirano in ballo concetti come “discontinuità” o “questione morale”. Ma anche per chi non sa ancora con chi schierarsi, vedi l’UDC di Casini che avrà un motivo in più per stare dalla parte del PDL e non far credere di“essere il salvagente del PD”. E’ chiaro quanto scontato che poi nelle fila del centro-destra si prendano posizioni sulla fantomatica unità o unitarietà del centro-sinistra.
Io dico la mia senza alcun condizionamento di sorta e lontano – come sempre – da ogni luogo comune facile da perseguire in queste circostanze che la candidatura di De Luca non poteva essere che la scelta più appropriata in una regione devastata in questi ultimi anni da gestioni affariste e scellerate su temi di stretta attualità (uno per tutti il problema rifiuti che non è purtroppo l’unico) e di cui il popolo Campano, martoriato su più fronti, vuole vedere la parola fine.
La scelta del sindaco di Salerno mi sembra una scelta pragmatica, del tutto sensata e le strumentalizzazioni prese in esame dagli avversari appaiono più che sterili e prive di argomentazione. Io stesso che continuo a nutrire dubbi sul pre-annunciato e sbandierato cambio di rotta e di “novitismo” in seno più al Partito Democratico che ai “liberali”, trovo che in Campania sia stata fatta una scelta più che mai coraggiosa e coerente. E’ questa la strada da perseguire, non ci sono dubbi.
Chi meglio di De Luca uomo e politico può rappresentare il cambiamento in atto nel centro-sinistra?
Ma soprattutto dinanzi alle critiche da parte delle più disparate parti politiche che stanno imperversando sui media, in queste ore e continueranno, mi sento di poter chiedere: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Casini, Di Pietro, Ferrero e gli stessi avversari interni al PD che stanno criticando questa scelta (anche Bassolino?) ricordassero le loro origini e i propri colleghi di partito e le liste di uomini proposte in passato. Poi se esiste un politico in Italia che attualmente non sia indagato per qualcosa mi facessero nome e cognome.
Infine se l’operato di De Luca come amministratore di Salerno non può essere messo in discussione, come da più parti si sottolinea, siamo già ad un passo avanti perché in politica esempi di cattivi amministratori ne esistono ovunque ti “giri”. Con la sua candidatura siamo finalmente a dare uno schiaffo alla vecchia politica, clientelare e delle lobby e siamo formalmente all’ora di voltare pagina con la politica dei trattati e della falsa diplomazia.
Il nuovo avanza, auguri Vincenzo!

giovedì 3 settembre 2009

Melegnano e il sottopasso della discordia


Lettera inviata al quotidiano "Il Cittadino" il 3/9/09 per la rubrica "Lettere e opinioni".

Caro Direttore,
mi preme scriverLe per evidenziare il perdurare di una situazione davvero poco gradevole, l’ennesima, accaduta al sottopasso della stazione ferroviaria di Melegnano. Ad oggi sono passati oltre 15 gg da quando all’interno dello stesso sono stati posti dei sostegni metallici di contenimento necessari per fronteggiare un cedimento, pare, di parte del soffitto. Peccato che l’intervento (provvisorio) ha ulteriormente ristretto il passaggio pedonale, con grave limitazione per i portatori di handicap che in quel tratto non possono usufruire della corsia rotabile. Ma questo è solo un aspetto di un problema più esteso.
Il neo-assessore Pontiggia ha chiarito che la messa in sicurezza del sottopasso sarà prossima, attendiamo!
L’occasione del problema è utile per ricordare la triste e oscena realtà di questo passaggio, oggetto da sempre dall’attraversamento di persone in bicicletta o peggio ancora su motorini o scooter, in barba ai divieti, che lo rendono ancora più insicuro. Il Comitato Ovest, organismo di cui sono stato segretario per tre anni, ha da sempre segnalato la necessità di un sottopassaggio pedonale più decente e sicuro, sin dai tempi della giunta Dolcini in cui era presidente Giorgio Marchesoni, ma l’amministrazione di allora non aveva affrontato il problema. E’ ovvio poi che con il passare del tempo la situazione non poteva che peggiorare.
In questi giorni tra le pagine del vostro quotidiano abbiamo assistito anche ad un acceso diverbio tra le opposte fazioni politiche locali sull’argomento ma non capisco cosa può importare al cittadino il continuo relazionarsi al passato su un tema così delicato. Guardando al presente, al cittadino interessano i fatti e non può che aspettarsi da chi amministra la città che il sottopassaggio sia innanzitutto decente, poi fruibile e quindi sicuro. Sinora non mi sembra che queste condizioni siano state rispecchiate, nemmeno con la giunta di centro-destra.
La giunta Bellomo elogia il fatto di aver quanto meno sistemato l’illuminazione e la copertura metallica del soffitto più basso del sottopasso. In realtà l’illuminazione è tuttora carente dal momento che i due faretti che interessano il lato a confine con la Via Mons. Bianchi non sono funzionali e il tratto alla sera è buio. Precedentemente nel periodo a cavallo di ferragosto c’erano stati almeno 4 gg in cui l’intero passaggio era rimasto al buio completo impedendo ai cittadini del quartiere l’attraversamento serale. Per quanto riguarda la copertura metallica realizzata per impedire il ristagno dell’acqua piovana la stessa è insufficiente perché quest’inverno non appena la pioggia era più copiosa l’effetto pantano in prossimità dei tombini era immancabile.
Con questo non voglio dire che la soluzione al problema sia cosa semplice ne tanto meno poco onerosa, tutt’altro. Bisogna infatti considerare che per la realizzazione di un serio e sostanziale intervento di rifacimento il Comune deve relazionarsi e accordarsi con un altro soggetto, proprietario della struttura, che è il Gruppo Ferrovie dello Stato. Al cittadino però interessa la volontà di affrontare la questione e risolverla, non continuare a metterci una toppa o una pezza come si continua a fare.
Il sottopassaggio è l’unica via di comunicazione tra la zona ovest di Melegnano e il suo centro; ma anche punto di incontro di tutti i pendolari melegnanesi e dei paesi confinanti che si recano in stazione per raggiungere il capoluogo. Si tratta quindi di una zona assiduamente attraversata da persone e la sua fruibilità non può e non deve continuamente essere messa in pericolo. Non voglio affrontare discorsi legati a differenze di trattamenti tra zone periferiche e centrali in quanto il problema in questione non riguarda la zona stazione ma l’interà città.
Nel centro della cittadina ora stanno rifacendo la pavimentazione in porfido con cifre (immagino) da capogiro, se pensiamo che tra qualche anno ricominceremo ad assistere al saltellamento dei sampietrini in quanto il passaggio continuerà ad essere aperto al traffico veicolare mi sembra un opera poco funzionale e molto dispendiosa! Continuando lungo la Via Zuavi la stessa è stata completata in grande stile fino proprio all’altezza del sottopasso, con un dislivello però di due cm in mezzo che ancora non è stato livellato. In questa continuità c’è il sottopassaggio appunto che ci fa un assai magra figura. Eppure tra le due opere citate credo che quest’ultimo meritasse un attenzione maggiore, direi prioritaria rispetto alle condizioni in cui versa da anni. Aspettare che le FS si sveglino con l’arrivo del Passante ferroviario mi sembra rimandare ancora la questione alle calende greche.
Ma si sa, caro Direttore, che la logica non sempre è prerogativa della politica. Cordialmente.
Giulio Delle Serre – Melegnano – giuliodell@libero.it

martedì 26 maggio 2009

Sastre, lo spunto del fuoriclasse nel Giro della vergogna


Un anno fa se ne andava tutto solo sulla leggendaria Alpe d'Huez guadagnandosi la maglia gialla del Tour che farà suo, ieri sul Monte Petrano - nella tappa "regina" di questo Giro, sotto un caldo torrido - vola come un airone piazzando la zampata decisiva, staccando tutti. L'acuto di Carlos Sastre lo si attendeva e non è mancato. Da un fuoriclasse della sua portata c'è da attendersi questo ed altro.
Io ho scommesso su di lui quando la quotazione, agli inizi, era a 17,0. Oggi segna 5,0.
Certo le salite per battagliare non appaiono così irresistibili e traguardi come il Blockhaus, Benevento o il Vesuvio, con tutto il rispetto, non sono certamente paragonabili alle tappe o ai "tapponi" decisivi Dolomitici o Alpini, tipici di un Giro d'talia degno di questo nome. Il Passo dello Stelvio è altra cosa.
Su questo aspetto direi di stendere un velo pietoso, soprattutto nei confronti degli organizzatori. Questo era il Giro del Centenario, non uno qualsiasi.
Oltre ad aver stravolto un percorso che ha sempre visto il Giro iniziare nelle regioni meridionali per concludersi al Nord (sin dal primo giro del 1909 la quarta tappa Roma-Napoli veniva vinta da Carlo Galetti), quest'anno Lor Signori hanno pensato bene di stravolgere la storicità della corsa rosa e il risultato è quello di dover vedere gareggiare i corridori su tappe appenniniche, oltretutto poco consone ad esaltare le gesta degli atleti.
Prima di ogni altra cosa c'era da restituire dignità ad una manifestazione storica. Bisognava avere rispetto dei luoghi e delle tradizioni e invece non è stato così. Per me è stato come dare uno schiaffo alla storia di questo grande Sport.
Il "vil denaro" poteva attendere, ci sarebbero state altre occasioni per realizzare esperimenti simili.
Ma oltre ad un percorso inverso, Angelo Zomegnan nella sua intenzione voleva stupire gli sportivi col colpo ad effetto "Armstrong". Gettonato e stra-pagato, la risposta era scontata ed incassata, specialmodo dagli organizzatori.
Certo dignità o credibilità sono dei paroloni in uno sport macchiato dal doping, con corridori che - paradossalmente - per la "sicurezza", a Milano, si rifiutano di correre!!!
Lo sport una volta più popolare è oramai molto impopolare. E a ragione.
La pornografia impera.

domenica 19 aprile 2009

Salernitana, amore e fantasia



La bella vittoria di ieri della Salernitana rappresenta la migliore risposta che la squadra poteva dare.
Sul campo ovvio. Ma anche fuori la società ha parecchio da gioire. Non solo perché ci si allontana dai bassifondi della classifica, anche se è bene dire che non si è salvi e il campionato, ancora in corso, è tutto da decidere, specialmente per la retrocessione.
La Salernitana ieri ha dato prova di non meritare quella classifica. In campo c’erano calciatori troppo spesso emarginati dal precedente trainer, Fabrizio Castori, e che hanno dimostrato di avere della capacità tecnico-atletiche di tutto rispetto e le cronache parlano chiaro. Mi riferisco in particolare a Ledesma e Merino che hanno dato sfoggio di qualità indiscutibili. Il gol del calciatore Andino (che umilmente non ama essere paragonato al grande Diego Armando) nel video sopra è un capolavoro di balistica di rarità assoluta, una pennellata d'eccellenza.
La rivincita di Fabiani e Lombardi è ancora in corso, ma con la grinta e il gioco espresso ieri c’è da rasserenarsi. Anche perché tra giocatori "finiti", o "a fine carriera" o peggio ancora "falliti" o "bidoni" mi sembra che forse questi appellativi – uditi alle mie orecchie e letti sparsi un pò ovunque – vadano rispediti al mittente.
Non stò qui a fare o rifare contro-analisi, credo – con orgoglio e coerenza – che questa squadra, senza i tanti infortuni e con una preparazione atletica più attenta e meno spregiudicata, poteva tranquillamente “competere con le grandi”. L’ho sostenuto e non mi nascondo, anzi lo ribadisco.
Ora la priorità è innanzitutto salvarsi e penso che questa squadra, nonostante sia ancora rimaneggiata, possa raggiungere l’obiettivo. Ma ottenutala esorto Lombardi, Murolo e Fabiani – qualora rimangono ai propri posti – a non smantellare e stravolgere questo collettivo.
Abbiamo calciatori di categoria approdati a Salerno per rimettersi in una forma atletica accettabile, non lasciamoli andare, teniamoli. Teniamo anche Brini perché, se raggiungeremo la permanenza in cadetteria, avrà pur qualche merito così come lo aveva avuto lo scorso anno quando ci aveva “traghettato”. Senza spendere chissà quali cifre, con una gestione oculata,con un tecnico serio e a “buon prezzo” e con un mercato acquisti/cessioni chiaro sin dall'estate, trattenendo diversi di questi calciatori che purtroppo per svariate ragioni non hanno avuto la possibilità di esprimersi come ci si aspettava, penso che potremmo ritornare ad essere la regina della cadetteria e pronta per il calcio che conta.
Gli elementi a disposizione lo consentono: crediamoci.

giovedì 9 aprile 2009

Aiutiamoli


Ecco il Conto Corrente Postale N. 10400000 intestato alla REGIONE ABRUZZO - causale: PRO-TERREMOTATI, cui possiamo indirizzare le nostre offerte.
Non è il tempo di guardare gli altri, diamo prova della nostra umanità e generosità con un atto molto concreto.
Aiutiamo i nostri fratelli Abruzzesi!

lunedì 6 aprile 2009

Trema la terra, tremano le tecnologie?

Gianpaolo Giuliani – tecnico di ricerca del laboratorio di sismologia del Gran Sasso - sostiene che il “terremoto poteva essere previsto. Gli eventi sismici possono essere previsti entro un raggio di azione di 120-150 km dai nostri rilevatori”. Ascolta le sue dichiarazioni:



Le sue rivelazioni sono piuttosto sconvolgenti e fanno scalpore dopo l’evento catastrofico accaduto stanotte in Abruzzo, perché egli afferma che gli “scienziati canonici” che ora dicono il contrario in realtà sanno che questi eventi si possono prevedere se ci fosse stata la “giusta preoccupazione” e se solo ci fossero state le persone "al loro post di lavoro". Non sappiamo se il Giuliani sia stato preso da foga o amareggiato per il triste evento abbattuto sulla sua terra e alle sue genti che finora ha provocato almeno 100 vittime e diverse migliaia di feriti oltrechè senzatetto, ma le sue parole sono pesanti come i macigni crollati su quei luoghi e quelle parole aprono uno squarcio sulle nuove tecnologie e sulle reali possibilità di previsione del sisma che sulla scorta delle attuali strumentazioni disponibili, stando alle sue parole, si può prevedere.
Il triste accaduto per noi Campani ci riconduce inevitabilmente con la memoria a quel triste giorno del 23 Novembre 1980 dove anche noi vivemmo quegli attimi di paura e dove anche li le conseguenze furono nefaste.
Purtroppo l’emergenza presenta sempre diversi aspetti problematici e critici per sua natura. Ora c’è poco tempo per pensare e occorre agire, cercando di aiutare con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione quella gente inerme e sconvolta.
Da questo blog mi preme lanciare l’appello di alcuni amici volontari che chiedono aiuto dalle pagine di Facebook. Davide chiede ai volontari di contattare lo 06.6820. Per i volontari della zona di Pescara telefonare al Centro operativo della Protezione Civile presso la Prefettura allo 085.2057627. C’è urgente bisogno di posti letto, chi avesse una struttura alberghiera mai come in questo momento servirebbe a una causa tanto necessaria . Inoltre CERCANO URGENTEMENTE SANGUE DI RH 0 NEGATIVO. Per chi fosse disponibile contattare lo 06491340.