
Mi sarei augurato che la segreteria del Partito Democratico fosse affidata a Pier Luigi Bersani e invece avanza il vice Dario Franceschini.
Un cambiamento? Ci sarebbe da chiedersi se un vice può camminare nella direzione opposta a quella del suo predecessore? Certo le sue parole sono subito forti e di contrapposizione alle forze di governo e in particolare al premier Berlusconi, reo di aver favorito una progressiva concentrazione di potere nelle proprie mani e quindi incostituzionale. Ma questa è una colpa oggettiva su cui puntare in una futura opposizione governativa? E se pure fosse come la si fa a dimostrare? Berlusconi è pur sempre il presidente del consiglio e le attuali leggi non consentono di processarlo.
Di Pietro sosteneva qualche giorno fà, quando Veltroni ammainava la vela, che occorreva un opposizione "seria e forte". Lui finora, che piaccia o meno, l'ha fatta e non lo si può negare. Chissà se Franceschini ora intenderà proseguire con una linea di condotta più vicina a quella dell'Italia dei Valori oppure seguire la linea più radicale della sinistra. Chissà. Il suo compito è senza dubbio arduo perchè dovrà gestire, in ogni caso, con bilanciamento, due schieramenti che comunque hanno delle proprie idee e un loro credo. Non sarà facile.
L'antiberlusconismo, quello che è mancato all'amico Walterino, sembra venire rilanciato prepotentemente e con specifici riferimenti alla Carta Costituzionale: la politica condotta sinora da Berlusconi "è contro la costituzione a cui ha giurato fedeltà" ha detto il neo segretario del PD.
Piuttosto penso che il giuramento solenne che proprio lui ha fatto dinanzi ad un manipolo di concittadini e a suo padre Giorgio - partigiano cattolico - con le mani sopra una copia di quella Carta conservata negli anni dallo stesso padre mi è parsa tutt'altro che significativa e commovente. Fuori luogo in tutto, quello si. Non è "anomala" come lui stesso ha definito, è forzata. La tenerezza e la commozione del padre a me non ha affatto intenerito. Se questo doveva essere lo strumento per dimostrare che Berlusconi è contro la Costituzione Italiana siamo, a mio parere, fuori strada. Serve ben altro!
I simboli e il richiamo storico non possono essere un occasione di rilancio per un partito che non riesce a compattare le forze dell'opposizione, che punta ancora alla contrapposizione politica con Silvio Berlusconi e che non riesce a seguire un azione autonoma efficace e comune che si manifesti nei problemi reali della gente. Che soprattutto non si accorge in tempo di un Italia che si va progressivamente impoverendo.
La crisi non è soltanto economica.