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lunedì 8 settembre 2008

Curve pericolose

Da domenica prossima e fino al 31 ottobre le due curve del Napoli resteranno chiuse agli "spettacoli sportivi" perchè il Giudice ha ritenuto che in esse si annidano abitualmente "gruppuscoli di facinorosi, protagonisti di intollerabili azioni delinquenziali".
Insomma pugno duro del giudice sportivo che vuole evidentemente lanciare un messaggio forte alla lotta contro la violenza negli stadi. Le lesioni subite da alcuni poliziotti nella fase di accompagnamento dei tifosi Napoletani all'Olimpico (parliamo di episodi appena fuori lo stadio) e dentro con lancio di petardi, oggetti vari e fumogeni sono costati caro al Calcio Napoli. Tenuto conto anche della "specifica recidività", la società sarà chiamata a rispondere a titolo di "responsabilità oggettiva".
Costeranno caro anche a quei tifosi che hanno sottoscritto l'abbonamento delle Curve e che hanno diritto alla fruizione dello spettacolo, parliamo di circa 15.000 persone.
Inutile dire che questo tipo di pronunzia appare un tantino esagerata e appare più un palliativo rispetto alle violenze accadute in mattinata nella stazione di Napoli centrale, luogo di partenza per un nutrito gruppo di tifosi e con loro qualche immancabile bestia. Dico esagerata perchè non si può paragonare questo episodio con la violenza accaduta a Catania in occasione dell'uccisione dell'ispettore Raciti o ai fatti della Capitale successivi alla morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri dove un gruppo di tifosi organizzarano un vero e proprio assalto alla Questura di Roma, entrambi avvenuti lo scorso 2007. Contro Napoli e i Napoletani credo ci sia stato un accanimento mediatico. La vera notizia di tutta questa violenza è stata montata perchè le stesse prove TV, al di là di qualche coro becero, non testimoniano di attacchi o disordini tanto gravi.
Disorganizzazione, inconsistenza, superficialità del servizio d'ordine, della questura e della prefettura? Maroni dopo aver lanciato i suoi messaggi "duri" per voce del governo che rappresenta aveva ammesso che qualche cosa non aveva funzionato e aveva parlato di errore di valutazione.
In un motivo o nell'altro però quel convoglio è partito e ha proseguito la sua inevitabile scia di esuberanza e di violenza.
Fortuna che non ci sia scappato il morto.
Ma è chiudendo pezzi degli stadi che si risolve un problema così diffuso e dilagante come quello della violenza?
Cosa fà lo Stato e cosa intende fare per arginare un fenomeno che persiste?
Cotinuare ad appoggiarsi sulle consulenze dei Comitati di analisi per la sicurezza di eventi sportivi e dell' Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive?
Finora ho sentito parlare di "tolleranza zero" che se deve estrinsecarsi con decisioni come queste c'è solo da sperare che la violenza non si ripeta. Il Ministro aveva anche pre-annunciato all'indomani dell'accaduto che sarebbero state vietate le trasferte dei tifosi napoletani per tutta la stagione calcistica.
Gli interessi del calcio sono grandi e non si affievoliscono, si acquistano calciatori a cifre record col passare degli anni e gli stessi percepiscono somme che definire folli è riduttivo. Ancora pubblicità, sponsor, diritti televisivi e chi più ne ha più ne metta.
E i tifosi, dai più esagitati a quelli meno, si riflettono in questo mondo con il pretesto dell' appartenenza ad una bandiera, a una città.
Io invece al lunedì sera (sportivo) devo continuare ad ascoltare commentatori sportivi, giornalisti e santoni di ogni specie sparsi fra reti regionali e nazionali che si accapigliano, urlano e inveiscono contro questi tifosi in nome di che cosa?
Del Calcio!?