venerdì 12 dicembre 2008

Tanti auguri Salerno!

Idee innovative ed esteticamente valide. Ecco un altro colpo ad effetto messo in scena da Vincenzo De Luca in una delle piazze storiche di Salerno, Piazza Portanova.
Un albero di Natale alto 18 metri, finemente stilizzato, con una struttura in alluminio leggero e con migliaia di luci ad intermittenza, tutte rigorosamente a basso consumo energetico.
Erano giorni che qualunque parente o amico mi contattasse mi parlava di questo meraviglioso albero che l’amministrazione ha voluto regalare ai Salernitani. E allora l’ho voluto vedere, non dal vivo, ma facendomi inviare una delle tante foto che girano attraverso i telefonini. Nulla da eccepire, l’albero è davvero bello!
Questa è la forza di De Luca, anche in un momento di crisi come questo riesce ad inventarsi sempre qualcosa di bello, di distensivo che riesce a far breccia nel popolo.
Del resto la credibilità che riesce a trasferire alla comunità è la sua arma migliore, la gente si fida di quello che fa e di quello che farà. Credo che la stima che riesce a raccogliere il sindaco di Salerno in Italia sia più unica che rara. Quando è così i motivi di un così largo consenso ci saranno pure (questo è il terzo mandato con cui De Luca è sindaco di Salerno) e i “fatti”, quelli che alla fine contano sono quelli che fanno la differenza. De luca in questo senso ha fatto tanto per Salerno, bisogna dargliene atto.
Certo come farà il primo cittadino a placare l’esodo di giovani e meno giovani che da un giorno all’altro decidono di emigrare al Nord in cerca di lavoro, questo non oso immaginarlo. E’ anche vero che questi sono problemi che non spetta a lui risolvere. Un amministrazione comunale dovrebbe però attivare una serie di processi politici, economici e sociali per promuovere in qualche modo degli indotti. Penso al turismo, forse una delle poche armi che abbiamo, considerando le bellezze naturali che si trovano a pochi passi dalla città. Promuovere la città stessa come “città del mare”. Ma mi fermo qui.
Penso altresì che in questo contesto De Luca e company si siano mossi poco e male. Diciamo che finora lo “stimolo” che doveva partire dal basso verso l’alto non c’è stato o forse non ha funzionato. Chissà? D’altronde non possiamo sempre fare critiche positive a quest’uomo.
Da un po’ di tempo poi uno dei suoi obiettivi dichiarati è la lotta alla prostituzione e all’abusivismo ambulante, sembra che ci stia riuscendo. Per debellare fenomeni come questi occorrono però anche uomini adatti e capaci. Un plauso và fatto al corpo di Polizia Municipale tutto di Salerno, il fiore all’occhiello della nostra istituzione comunale. Senza di loro non sarebbero possibili i risultati che insegue De Luca. Bravi.
Sulla progettualità di Salerno che dire? Attualmente è fatta di tanti grandi opere, attese a dir il vero da lunghi anni.
Penso alla Metrò leggera, un opera di collegamento primaria e prioritaria, dove però da troppo tempo si susseguono rallentamenti e interruzioni nei lavori non sempre giustificabili. Penso alla grande piazza, più grande di Piazza del Plebiscito veniva urlato anni fa, che dovrà sorgere alle spalle della spiagietta di santa Lucia e che si svilupperà per buona parte sul mare. Penso anche alla litoranea, quella di Via Salvatore Allende che, se pur con qualche sbaraccamento, è ancora un pugno negli occhi per chi la vede, mentre andrebbe valorizzata per le grandi potenzialità. Penso al nuovo scalo di Pontecagnano (la cattedrale nel deserto?) dove già tempo fa dalle pagine di questo blog avevo invocato lo “zampino” di De Luca per dare un maggiore respiro alla struttura.
Penso a queste poche cose, con il cuore di un Salernitano e con l’occhio dell’emigrato.
Un augurio sentito a tutti i Salernitani della terra.

mercoledì 10 dicembre 2008

TAV, si riducono le distanze.. ma non per i pendolari

"Si riducono le distanze, cresce il nostro paese", così sintetizza il gruppo FS, nel suo ultimo spot, la presentazione dei treni super-veloci da 300 e oltre Km/h ormai alle porte, prevista per il 14 dicembre. Un opera da 52 miliardi di euro.
Era da un pò di tempo che mancavo all'appuntamento con il blog, non che non ci fossero gli "stimoli" per intervenire e dire la mia. Diciamo che un malessere generale mi ha impigrito nel ricercare tempo nel passatempo. Di occasioni ce ne sono state, in genere i motivi che ti spingono sono il più delle volte le brutte notizie, anche se in uno dei miei primi post elogiavo lo Stato e la Regione Lombardia per un opera di pubblica utilità come il passante ferroviario .
Ormai siamo alle porte di un altra grande e importantissima opera, frutto dell'ingegno più avanzato al mondo nel settore del trasporto su rotaia, tutto made in Italy, ci tengono a sottolinearlo da più parti i dirigenti FS. E di questo non possiamo che andarne fieri, senz'altro..
Non vado fiero però quando man mano che ci avviciniamo alla fatidica data di presentazione dell'alta velocità i disagi per i pendolari della linea Milano-Piacenza e Piacenza-Bologna si ripetono e spesso con una gravità imbarazzante. E questa non è una coincidenza carissimo Mauro Moretti (numero uno di Ferrovie, lo si vede anche nella foto, alla presentazione del "Frecciarossa").
In pratica accanto ad una linea vecchia e fatiscente ne è stata costruita, a parte, una nuova con treni e vetture nuove di ultima generazione. Ma questa linea dovrà pur interagire e mettersi in comunicazione con quella vecchia e il risultato quale sarà?
Intanto soppressione dei treni e ritardi esorbitanti dal mese di Novembre sono all'ordine del giorno. Per non parlare dello stato in cui si viaggia: siamo al terzo mondo. Avete presente quelle foto che ogni tanto fanno il giro di posta in cui si vedono persone (in genere asiatiche) caricate su quei vagoni all'inverosimile, stile carro-bestiame? Niente di più simile.
E le condizioni dei locomotori e dei vagoni che trasportano i passeggeri? Sporchi, sudici, andrebbero bonificati e soprattutto vecchi di 40-50 anni.
Tutta questa innovazione necessaria al nostro paese nel campo del trasporto terrestre - nessuno lo nega - non doveva e non deve, come stà accadendo, passare sopra le teste di centinaia di migliaia o forse milioni di utenti che la mattina regolarmente devono recarsi nella capitale meneghina per raggiungere il posto di lavoro. Eppure ricordo ancora fresche le parole dell'allora Ministro Lunardi che invitava alla calma i pendolari della Lombardia perchè i sacrifici per l'alta velocità e per la linea nuova, avrebbero portato senz'altro "beneficio" anche sulle linee locali che secondo lui (ma non solo lui) sarebbero rimaste in questo modo più "sgombere".
Io invece non ho mai creduto a queste fandonie e l'ho sempre urlato ai vari comitati pendolari e alla gente che incontravo in stazione e che ahimè ripetevano le stesse cose che leggevano sui giornali. La situazione non poteva cambiare, fin quando non venivano investiti un pò di soldini anche sulla linea vecchia e soprattutto su mezzi fatiscenti e obsoleti. La prova ora è davanti agli occhi di tutti.
Solo che ora sentiremo parlare di alta velocità dappertutto, ovvio, ma i disagi per i pendolari c'erano, ci saranno ed aumenteranno.
Anche lo stesso passante di superficie che raggiungerà con due nuove linee Melegnano e Lodi da Novara, Saronno o Varese che servizio potrà offrire se il parco macchine che attualmente è in essere non soddisfa già le attuali esigenze!?
E già, perchè gli alti dirigenti dell'azienda hanno pensato bene che per un pò di anni il pizzico sulla pancia se lo devono dare proprio i pendolari, quelli che portano soldi sicuri nelle casse dell'azienda, con aumenti sui prezzi dei biglietti e degli abbonamenti che continuano vergognosamente ad essere applicati e con un servizio pari ai paesi del terzo mondo dell'Africa o dell'Asia. Ma questa storia quanto altro ancora potrà durare, non è bastato quello che abbiamo dovuto sopportare in tutti questi anni?? Dovremo forse ancora aspettare i risultati positivi che verranno della TAV per vedere qualche euro di investimento sui carrozzoni della bassa velocità?? Ce lo dica Moretti e in fretta!
E come se non bastasse continuano le manovre atte a battare cassa, anche le ultime, luride, come: eliminazione di diverse corse sugli orari invernali (siamo alle comiche!), annullamento di qualsiasi forma di bonus per gli abbonamenti mensili, la possibilità ad abbonamento emesso (es. il settimanale) di non poterlo più cambiare o rimborsare anche se inutilizzato e mai timbrato. Oramai, e questo non è un mistero, i Signori delle Ferrovie se le inventano tutte pur di non rimetterci un soldo e far pagare il tutto agli utenti finali.
Ma parliamoci chiaro, il paradosso del sistema Italia traspare anche nell'Alta Velocità, dove dinanzi ad un opera di ingegno altissimo, "irrinunciabile" (come ha detto qualcuno) e ad un servizio che - si spera - sia altrettanto efficiente, troviamo ancora un sistema di una rete ferroviaria locale e regionale che con il suo parco macchine è davvero fatiscente e il cui servizio è troppo spesso imbarazzante.
E il problema non è tanto, come un noto quotidiano economico l'ho ha rappresentato, ossia un servizio quello della TAV "per facoltosi". Certo non è un servizio per poveracci. Ma il problema che a mio avviso si trascura è che in mezzo ai pendolari ci sono tutti: ricchi, poveri, ceti medi. La gente tutta è esausta perchè sa che FS non potrà restituire mai il tempo che gli è stato sottratto nel lavoro o in famiglia con i propri cari/figli. E soprattutto è incazzata e vuole dire Basta. Questo spaccato proprio non mi va giu perche non sta in piedi.
Le Ferrovie dello Stato stiano bene in guardia e restituiscano un pò di moralità e di contegno su queste linee della "quotidianità" e della speranza, non ci facciano viaggiare più come bestie.
Perchè per i pendolari - caro Sig. Moretti - le distanze si allungano.