lunedì 29 settembre 2008

Il fischietto dell'arbitro?

I tagli di spesa che riguarderanno anche la Scuola pubblica fanno discutere. L'opposizione tutta e i sindacati si sono mossi contro il progetto di riforma avanzato dal Governo Berlusconi.
Il Ministro Gelmini quest'oggi, alla stregua di quello che aveva affermato il Capo dello Stato, ha auspicato una "grande alleanza", indispensabile per far nascere una "scuola nuova, d'eccellenza, una scuola di qualità per tutti". Nella Santa alleanza la Gelmini include tutti i soggetti: studenti, insegnanti, genitori, istituzioni e la scuola stessa come "strumento di riscatto per tutti i ragazzi" e come istituzione educativa.
Il Ministro ha anche detto che l'opposizione considera la scuola "il terreno di battaglia al Governo".
I punti critici mossi dalla sinistra sono il "maestro unico", un ritorno alle origini se vogliamo, così come i tagli che riguardano il tempo pieno e l'inglese. A tal riguardo è stata molto netta la posizione del PD per bocca di Veltroni, il quale ha parlato di un idea di scuola da parte del Governo "non inclusiva" che non fa altro che acuire le "diseguaglianze sociali. La riduzione del tempo pieno è un altro colpo alle famiglie più povere".
In questo dibattito molto vivo si sono - sempre oggi - aggiunte le parole di Giorgio Napolitano che direi sono state piuttosto sorprendenti. Il Capo dello Stato infatti ha stemperato le critiche mosse alla riforma del Governo da parte di Sindacati e delle sinistre. Ha parlato di un "imperativo" irrinunciabile da parte dell'Italia che nel "suo stesso vitale interesse", ha assunto l'impegno di ridurre a zero il deficit pubblico nei prossimi anni. "Ciò comporta, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la Scuola". Certo Napolitano ha poi subito aggiunto, per controbilanciare, che l'obiettivo di ridurre tali costi va formulato "in un clima di dialogo" e non deve prevalere su tutti gli altri. Efficienza e qualità nella Scuola, questo sostanzialmente il messaggio del Capo dello Stato!?
Ma certo caro Presidente, lo sappiamo tutti che nella Scuola pubblica, come per gli altri settori della società e delle sue istituzioni, combattere gli sprechi è diventato ormai l'imperativo dominante. Le irrazionalità vanno affrontate, contenute e se possibile stroncate.
A parte il fatto che un simile discorso me lo aspetterei da un Ministro all'istruzione o da un Ministro dell'Economia o se vogliamo da un presidente del Consiglio votato alle libertà e al liberismo e sostenitore del suo Governo. Non di certo da un capo dello Stato.
Certo, nel segno dell'unitarietà ci vuole il dialogo, ci vogliono le alleanze per perseguire gli obiettivi comuni. Ma proprio per questo è necessario, come in ogni democrazia degna di questo nome, che i sindacati facciano la loro parte e le opposizioni svolgano la funzione che compete loro; e che il Presidente della Repubblica continui ad essere l'arbitro di una partita e non ostacoli il dibattito e prenda come in questo caso posizioni (se ovvio non politiche).
Io non sono in grado di sapere se i tagli sulla scuola siano oggettivamente inevitabili come ricorda oggi Napolitano. So però che non è mai il tempo di investimenti, che pure sono alla base di un effettivo cambiamento e miglioramento del sistema Scuola. Ma va bene, non è il tempo degli investimenti e mi sta bene. Ma non riempiamoci sempre la bocca sull'"eccellenza" (ammesso che chi parla ne sappia il significato pedagogico) o della solità "qualità", anche sulla Scuola oramai è di moda.
Caro Presidente perchè non si pronuncia un pò sulla vicenda Alitalia, su questo baraccone che è stato creato e volto a "salvare" una società in grave perdita che si sorregge sul "danaro pubblico"?
E perchè a proposito di "sprechi pubblici" non ci illumina sui costi della politica, a partire dalle centinaia di migliaia di parlamentari e senatori di ogni specie che campano con stipendi prima e pensioni poi da capogiro?
Caro Presidente non sia pronto con il fischietto dell'arbitro di calcio ad ammonire su un dibattito democratico, come quello della Scuola pubblica oggi. Vitale nella sua essenza. Grazie.

sabato 27 settembre 2008

Le api ispiratrici per la sicurezza


Ieri sono rimasto sorpreso dall'idea innovativa avuta da Nissan in campo tecnologico e in particolare nella robotica.

La prestigiosa casa automobilistica Nipponica ha presentato al Ceatec - fiera IT ed elettronica d'avanguardia - un progetto che è destinato a tracciare un filone molto importante verso la sicurezza stradale, con la creazione di un car robot "biomimetrico", battezzato BR23C.

L'idea tanto originale si ispira alla biologia delle api e al loro volo. Prendendo infatti spunto dall'organo di percezione visiva di questo insetto, capace di un angolo di visione omnidirezionale superiore di 300°, gli ingegneri hanno sviluppato una telecamera laser capace di far variare la direzione di un veicolo evitando l'impatto. Per meglio comprendere il concetto che ha portato all'ingegno potete consultare questo blog.

Un idea geniale che credo possa segnare un solco nella tecnologie anti-collisione legate alla sicurezza stradale. Certo pensare ad un automobile che riesce di colpo a cambiare direzione per effetto di uno stimolo esterno fa un pò "specie" anche perchè bisognerebbe poi capire come una simile tecnologia riesca ad integrarsi in un sistema di pilotaggio non automatico come quello attuale dei comuni autoveicoli. Ammesso che sia previsto.

martedì 16 settembre 2008

Il Santo apostolo e evangelista

San Matteo, santo patrono di Salerno, festa del 21 settembre.
Ogni Santo è ricorrenza, festa, folklore. Ogni Santo è tradizione.
Scusate però il peccato veniale, ho sempre pensato che nella mia città Natale avessimo un Santo davvero speciale.
Le reliquie conservate nella cripta della cattedrale che prende il suo nome sono frutto dell'opera dei Longobardi che le portarono a Salerno il 6 maggio 952, dopo svariate peripezie e la cui storia è intrisa di narrazioni. Allora Salerno era sede di un principato da loro governato.
Il 6 maggio infatti ricorre il giorno della traslazione delle sacre reliquie e non molti sanno che la celebrazione del santo avviene due volte l'anno, compresa questa data.
Il dono dei Longobardi è stato grande perchè in vita Matteo fu scelto da Gesù come uno dei dodici apostoli. Famoso il "Seguimi" (metafora cristiana di alto valore) che Gesù rivolse al pubblicano nonchè esattore delle tasse. Ma anche perchè autore del primo dei quattro Vangeli.
La festa patronale che si tiene tra pochi giorni si incentra su una processione che attraversa il centro storico della città, dove vengono trasportate in spalla le statue di diversi Santi. Famosa anche quella di papa Gregorio VII morto in esilio a Salerno, sotto i Normanni.
La statua di San Matteo in argento viene traportata dai lavoratori del porto, assai devoti, che tramandano nel tempo questa usanza. Anche i pescatori Lo considerano da sempre loro protettore. Nota la sosta della statua, dopo aver percorso la centralissima Via Roma, alla Piazza Cavour dove il santo viene rivolto verso il mare, storicamente bene e ricchezza primaria dei Salernitani. Del resto il panno alzato il 21 agosto per dare inizio ai festeggiamenti (esattamente un mese prima, di cui la foto sopra) raffigura proprio lo sfondo del porto con il mare.
La fine della processione culmina con la corsa del Santo verso il duomo, sulle cui scale viene portato in trionfo e in cima alle quali viene fatto ruotare più volte in segno di saluto e benedizione verso i suoi fedeli. Questo è il momento più caratteristico ed emozionante della celebrazione.
A questo momento non voglio stavolta mancare e dopo anni potrò ricevere il prezioso saluto anch'io e il mio piccolo Matteo Sabato.
Lode a te San Matteo.

lunedì 8 settembre 2008

Curve pericolose

Da domenica prossima e fino al 31 ottobre le due curve del Napoli resteranno chiuse agli "spettacoli sportivi" perchè il Giudice ha ritenuto che in esse si annidano abitualmente "gruppuscoli di facinorosi, protagonisti di intollerabili azioni delinquenziali".
Insomma pugno duro del giudice sportivo che vuole evidentemente lanciare un messaggio forte alla lotta contro la violenza negli stadi. Le lesioni subite da alcuni poliziotti nella fase di accompagnamento dei tifosi Napoletani all'Olimpico (parliamo di episodi appena fuori lo stadio) e dentro con lancio di petardi, oggetti vari e fumogeni sono costati caro al Calcio Napoli. Tenuto conto anche della "specifica recidività", la società sarà chiamata a rispondere a titolo di "responsabilità oggettiva".
Costeranno caro anche a quei tifosi che hanno sottoscritto l'abbonamento delle Curve e che hanno diritto alla fruizione dello spettacolo, parliamo di circa 15.000 persone.
Inutile dire che questo tipo di pronunzia appare un tantino esagerata e appare più un palliativo rispetto alle violenze accadute in mattinata nella stazione di Napoli centrale, luogo di partenza per un nutrito gruppo di tifosi e con loro qualche immancabile bestia. Dico esagerata perchè non si può paragonare questo episodio con la violenza accaduta a Catania in occasione dell'uccisione dell'ispettore Raciti o ai fatti della Capitale successivi alla morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri dove un gruppo di tifosi organizzarano un vero e proprio assalto alla Questura di Roma, entrambi avvenuti lo scorso 2007. Contro Napoli e i Napoletani credo ci sia stato un accanimento mediatico. La vera notizia di tutta questa violenza è stata montata perchè le stesse prove TV, al di là di qualche coro becero, non testimoniano di attacchi o disordini tanto gravi.
Disorganizzazione, inconsistenza, superficialità del servizio d'ordine, della questura e della prefettura? Maroni dopo aver lanciato i suoi messaggi "duri" per voce del governo che rappresenta aveva ammesso che qualche cosa non aveva funzionato e aveva parlato di errore di valutazione.
In un motivo o nell'altro però quel convoglio è partito e ha proseguito la sua inevitabile scia di esuberanza e di violenza.
Fortuna che non ci sia scappato il morto.
Ma è chiudendo pezzi degli stadi che si risolve un problema così diffuso e dilagante come quello della violenza?
Cosa fà lo Stato e cosa intende fare per arginare un fenomeno che persiste?
Cotinuare ad appoggiarsi sulle consulenze dei Comitati di analisi per la sicurezza di eventi sportivi e dell' Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive?
Finora ho sentito parlare di "tolleranza zero" che se deve estrinsecarsi con decisioni come queste c'è solo da sperare che la violenza non si ripeta. Il Ministro aveva anche pre-annunciato all'indomani dell'accaduto che sarebbero state vietate le trasferte dei tifosi napoletani per tutta la stagione calcistica.
Gli interessi del calcio sono grandi e non si affievoliscono, si acquistano calciatori a cifre record col passare degli anni e gli stessi percepiscono somme che definire folli è riduttivo. Ancora pubblicità, sponsor, diritti televisivi e chi più ne ha più ne metta.
E i tifosi, dai più esagitati a quelli meno, si riflettono in questo mondo con il pretesto dell' appartenenza ad una bandiera, a una città.
Io invece al lunedì sera (sportivo) devo continuare ad ascoltare commentatori sportivi, giornalisti e santoni di ogni specie sparsi fra reti regionali e nazionali che si accapigliano, urlano e inveiscono contro questi tifosi in nome di che cosa?
Del Calcio!?

giovedì 4 settembre 2008

Surriscaldamento

Il riscaldamento globale è la causa degli uragani sempre più devastanti che stanno colpendo il continente Americano. Lo rileva uno studio condotto dalla Florida State University che, analizzando i dati raccolti via satellite relativi agli ultimi 25 anni, ha confermato il rapporto causa-effetto tra surriscaldamento del pianeta e cambiamenti climatici.
Il problema è sempre lo stesso: ridurre drasticamente i gas serra e le emissioni CO2 prodotte dall'uomo che sono tra le principali cause del riscaldamento medesimo.
La notizia non è poi così eclatante se non fosse per un altra letta qualche giorno fa - fonte 4° simposio internazionale sulla stratosfera (Bologna) - in cui 400 esperti hanno sostenuto la progressiva riduzione del buco dell'ozono che porterà addirittura alla sua richiusura nel 2070.
In realtà già qualche tempo fa non molto lontano, le rilevazioni satellitari avevano mostrato un quadro più incoraggiante sulla diminuzione dello strato di ozono con un calo del 30% rispetto all'anno record che era stato quello precedente, il 2006. Ciononostante gli esperti stemperavano un "eccessivo ottimismo" in termini di chiusura del buco.
Insomma un quadro così variegato di convegni, meeting e ricerche da cui si comprende che i risultati di queste indagini non sono sempre allineati e portano a conclusioni anche diverse. Il dibattito è acceso e controverso allo stesso tempo.
Dov'è la verità, anche qui nel mezzo? Come arrivare a un compendio?
La confusione aumenta quando leggo alcuni stralci della conferenza sui cambiamenti climatici tenutasi nel settembre 2007. L'allora ministro conterraneo Alfonso Pecoraro aveva tuonato con dati allarmanti parlando per l'Italia di una temperatura media aumentata di oltre 1 °C negli ultimi 50 anni, di molto superiore a quella media degli altri paesi. Il cambiamento del clima "è qui ed ora", aveva detto. Quale migliore spiegazione per riportare i termini del problema all'attualità e non alle solite previsioni futuristiche. Eppure sentendo parlare Luca Mercalli oggi, sul Tg di Rai1, sembra che il nostro paese non stia risentendo di cambiamenti così repentini tali da giustificare eventi catastrofici. Amen rispondo.
Ma esistono solo gli uragani?
Forse sono io catastrofico ma il surriscaldamento della terra è un qualcosa di più di una sensazione, è palpabile, oggettivo. Le malattie della cute aumentano a dismisura, le allergie pure, tanto per rimanere su quelle più "leggere" causate dal clima.
E la catastrofe più grave non è forse quella di convivere o peggio ancora morire per un "inquinamento globale"?