giovedì 19 giugno 2008

O lontano se dal tuo volto..


Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida scorta per avventura tra le petraie d'un greto, esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi; e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano, se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua, o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenuae recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma, e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia schietto come la cima d'una giovinetta palma...

Eugenio Montale, "Ripenso il tuo sorriso" (da "Ossi di seppia").

I giornali tutti parlavano di "gaffe" da parte del Ministero all'istruzione. Ci sono stati svariati commenti più o meno apprezzabili.
Riflessione: un manipolo di esperti, di alti professori o luminari di materie letterarie che danno un interpretazione sbagliata in una traccia di un esame di maturità???
Gaffe??
Una traccia sbagliata nella richiesta che viene rivolta agli studenti, come versi dedicati a una donna, anzichè un uomo (un amico ballerino della giovinezza di Montale) e parliamo di una semplice gaffe?
"O lontano se dal tuo volto", mi pare chiaro il riferimento ad un uomo!
Piuttosto non esagero se parlo di "vergogna" da parte del Ministero e dunque da parte dello Stato, a proposito si chiama sempre "esame di stato"?

Povero Montale, poveri ermetici.

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