La speranza del centro-sinistra democratico riparte domani 25 ottobre dal Circo Massimo, scenario notoriamente pertinente a feste popolari e incontri collettivi memorabili.
Dopo la sconfitta elettorale di un anno fa, il Partito democratico di Veltroni cerca di ricompattare il popolo della sinistra e a ridisegnare quell'unità di intenti che finora era mancata.
Troppo bollenti forsi i temi attuali su cui il governo Berlusconi dimostra di perdere colpi e su cui le rimostranze delle opposizioni appaiono oggettivamente fondate. Due fra tutti la Scuola e l'ambiente, temi a me cari su cui avevo già espresso le mie considerazioni dalle pagine di questo blog. Mi fermo solo a questi argomenti attuali e non ritorno sulle promesse fatte in campagna elettorale e ribadite dal premier su cui mi sembra superfluo ricordare.
C'è da aggiungere che la congiuntura economica particolarmente sfavorevole al governo Berlusconi sta facendo il resto. D'altronde quella "ripresa" auspicata nel corso degli ultimi anni, sempre vana, faceva pensare inevitabilmente - inutile nacondersi dietro a un dito - che si arrivasse ad una recessione, a un tracollo e a una crisi tanto seria in cui l'Italia, così come gli altri governi europei, non si è mostrata particolarmente attenta e previdente, contrariamente a quanto sostenuto dagli attuali governatori. Tutto ciò mi ricorda un pò l'ingresso dell'euro del gennaio 2002, dove la speculazione sull'innalzamento dei prezzi facimente prevedibile non fu ostacolata con opportune misure di controllo; con l'aggiunta che a quei tempi stavamo messi leggermente meglio di ora, il che è tutto dire!
Ora Veltroni e company cercano l'unitarietà in nome del riformismo, si risentono termini come moderati, progressisti, riappaiono d'incanto gli ulivisti, si cerca ancora di sferrare un colpo a effetto per gli indecisi. Fa parte del gioco politico? Non so, in questi casi la retorica gioca un ruolo determinante, anche ridicolo se vogliamo ma è il gioco del consenso. Certo il piatto che ha messo sul tavolo Berlusconi con Gelmini, Prestigiacomo e gli altri è ghiotto e la manifestazione di domani sembra capitare a fagiolo. Se ne è accorto bene anche la volpe D'Alema che ha affermato come le reazioni spropositate del premier hanno "creato un clima in cui ha convinto anche gli indecisi" a scendere in piazza.
Insomma si ritorna in piazza, da quel luogo di aggregazione, di condivisione, dal luogo più antico di partecipazione e dibattito. Dal numero di persone che accorreranno domani al Circo Massimo credo si avrà l'entità dei progressi dell'opposizione e un monito reale dell'attuale orientamento politico. Domani sarà il tempo dell'opposizione.